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Dubbi per la cena…

ravioli alla mozzarella di bufala con ragù di cardoncelli

Normalmente decidere cosa mettere in tavola non è un grosso problema, vedo cosa c’è in dispensa e poi mi metto ai fornelli;
nel caso, se proprio manca qualcosa, salto in bici e vado a fare gli ultimi acquisti.
Ma l’altra sera mi son trovato davanti a un grosso dubbio: non solo un’ospite vegetariana…

… perché, fin qui, non ci son problemi: molte ricette della cucina tradizionale sono, in fondo, ricette vegetariane! Ma uno degli altri ospiti era un’accanita anticipolle (e affini, per non sbagliare!); e io nei miei piatti vegetariani abbondo sempre con cipolle, cipollotti, porri e scalogni. E se ce n’è la possibilità, non faccio mai mancare dell’erba cipollina sminuzzata!

Visto che non ammetto che dubbi di questa sorta possano abbattermi, ho deciso che avrei messo in tavola un piatto unico e originale; una pietanza che fosse in grado di accontentare tutti ma che non fosse la solita spaghettata aglio, olio e peperoncino che spesso risolve tanti problemi (a saperla far bene, s’intende!); fra l’altro l’aglio era gradito a tutti.
Questa è stata la mia soluzione:
Ravioli alla mozzarella di bufala spadellati con un ragù di cardoncelli.

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Ho mescolato in una ciotola dei dadolini di mozzarella di bufala con un uovo, amaretti sbriciolati e pangrattato. Quindi ho messo la sfoglia di pasta all’uovo sullo stampino per i ravioloni triangolari, ho distribuito il ripieno, coperto col resto della sfoglia e pressato bene col mattarello per chiuderli bene. Dopo averli tolti dalla forma ho aspettato che si asciugassero un po’ prima di separarli con cura usando la rotella tagliapasta.

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Ho tagliato a fettoni i cardoncelli (coltivati, bio) e li ho rosolati in padella con due spicchi d’aglio appena schiacciati col palmo della mano e un po’ d’olio. Per dare un sapore più intenso ho anco ammollato qualche porcino secco e l’ho aggiunto, tagliato a striscioline fini: i cardoncelli ne assorbono tutto il profumo! Ho lasciato che cuocessero incoperchiati a fuoco medio e li ho legati poi con panna; senza dimenticare un’abbondante spolverata di prezzemolo quando ho aggiunto in padella i ravioli che avevo nel frattempo scolato (una decina di minuti in acqua bollente salata). Due minuti per amalgamare i sapori, mescolando delicatamente, e via in tavola: son stati aggrediti con tale voracità che solo a stento e fatica son riuscito a fare un pai di foto del piatto pronto!

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Come dessert ho preferito restare su di un collaudatissimo birramisù: è stato molto apprezzato!

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La sera seguente, dopo una giornata a spasso per l’Oberland, mi son limitato a un grande vassoio di pizzoccheri: con quelli van tutti a nozze.

SUGGERIMENTI E NOTE:

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